lunedì 3 gennaio 2011

Il paese dei ciechi_INSTALLAZIONE TIPOGRAFICA

"[...] Nel villaggio al centro, le case erano molto dissimili da quelle agglomerazioni casuali, alla rinfusa, proprie ai villaggi di montagna ch'egli conosceva; erano allineate senza interruzioni, dalle due parti, lungo una strada centrale di una pulizia stupefacente; nelle facciate, liscie e a più colori, qua e là s'apriva una porta, ma non una sola finestra. Erano variegate con straordinaria irregolarità, intonacate con una materia grigia quà, lì giallastra, altrove color dell'ardesia oppure marrone scuro. Proprio la vista di quell'imtonaco pazzesco fece venire in mente per la prima volta, all'esploratore, la parola cieco. Pensò: 'Il brav'uomo che ha fatto una cosa simile doveva essere cieco come una talpa'. [...]" (tratto da: Il paese dei ciechi di H.G.Wells)



L'idea: un oggetto che neghi se stesso, dove i materiali che lo costituiscono talvolta ingannano il tatto, ma non la vista.
Il prodotto: un oggetto-libro che sfrutti gli elementi costitutivi del libro tradizionale, scomponendone i contenuti e dando vita a un elaborato tipografico che, contrariamente a quello classico, non è utilizzabile nella maniera convenzionale.
Il paradosso: l'accostamento di un libro non leggibile ad altri libri leggibili, inserendolo in un contesto quale una biblioteca, luogo dedicato alla lettura; solo interagendo in prima persona con l'oggetto, quindi, si prende coscienza della sua reale natura.


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